Semi di Amaranto
L'amaranto (Amaranthus spp.) è riconosciuto per i suoi minuscoli chicchi tondi di colore beige, contenuti in una spiga che fa seguito a una vistosa e coloratissima infiorescenza. Questo seme conobbe il massimo splendore sotto gli Aztechi, quando era chiamato "grano degli Dei". Gli antichi gli attribuivano un grande valore per le elevate proprietà nutrizionali a loro ben note. Gli Aztechi non lo usavano solo a tavola ma anche in molte cerimonie religiose, impastandolo con farina di mais per realizzare statuine degli dei che poi venivano mangiate alla fine del rito. Anche per la dieta dei Maya l'amaranto era fondamentale. Quanto agli Inca, questi ne apprezzavano il potere curativo.
La famiglia comprende ben 60 specie. Questa pianta può raggiungere un'altezza variabile da 0,5 a 3,5 m. Le foglie possono essere ovali e lanceolate. L'amaranto è molto più adattabile e più facile da coltivare rispetto alla quinoa.
Amaranto: Benefici e Proprietà
Conosciuto per le sue numerosissime proprietà, il seme di amaranto è ricchissimo di proteine dall'elevato valore biologico. Tra gli aminoacidi essenziali contenuti spicca la lisina, il cui tenore è doppio rispetto a quello di molti cereali (che per lo più ne sono carenti). Ben attestate sono pure le fibre, che svolgono molte funzioni indispensabili per l'organismo. Anche dal punto di vista dei minerali l'amaranto è ben piazzato, grazie alla presenza di calcio, fosforo, magnesio e ferro.
Nel campo delle vitamine spiccano la niacina o B3 (utile per la respirazione cellulare, il metabolismo dei grassi, dei carboidrati e delle proteine, oltre che per la circolazione) e la piridossina o B9 (necessaria per la sintesi metabolica e per la formazione dei globuli bianchi e rossi) e dalla E, importante antiossidante. I lipidi sono ben rappresentati e composti prevalentemente da grassi polinsaturi, seguiti dai mono-insaturi e in minor misura dai saturi.
Come il miglio e il grano saraceno, l’amaranto è un alimento senza glutine che dunque risulta adatto a chi soffre di celiachia. Il suo consumo è sicuro perché l’amaranto è naturalmente gluten free.
Si presenta come un alimento molto digeribile e soprattutto è noto per il suo contenuto dell’amminoacido lisina. Quest’ultima è spesso presente nei legumi, motivo per il quale si consiglia di accostare il consumo di cereali integrali a quello dei legumi, per avere a disposizione tutti gli amminoacidi di cui il nostro corpo necessita.
Amaranto: Idee in cucina
L'ammollo è utile ma non indispensabile (4-6 ore); è comunque preferibile sciacquare i chicchi in acqua fredda in modo da limitare la formazione di mucillagini nel corso della cottura. Se non lo si usa in altri modi, occorre cuocere l'amaranto per assorbimento con il doppio del peso di acqua per 30 minuti.
I tempi di cottura si dimezzano ricorrendo alla pentola a pressione.
Il suo sapore è del tutto dolciastro e, da cotto, assume una consistenza gelatinosa non sempre gradita. È consigliato infatti mescolarlo con riso o orzo, donando cosi all’amaranto un risultato più gradevole. In alternativa può essere cucinato con verdure o anche fruttato con ortaggi già cotti per la preparazione di vellutate e di passati.
Controindicazioni
Non ci sono controindicazioni nel seme di amaranto, salvo un contenuto moderato di acido ossalico. Chi soffre di calcoli e di problemi renali dovrebbe consultare il proprio medico per chiedere maggiori informazioni, in riferimento alla quantità di amaranto da assumere e con quale frequenza.